La risposta dei cadetti


La risposta dei cadetti

PREMESSA: Questo racconto è la versione originale scritta in sole 4 ore (dall’ideazione alla pubblicazione sul forum) per partecipare all’Arena di Minuti Contati, le eventuali correzioni sono esclusivamente quelle entro il termine delle 4 ore.

DATA: 19/07/2021

OCCASIONE: 2000 CARATTERI EDITION - 155° All Time

TEMA: RIVOLTA!

LINK: http://www.minuticontati.com/forum/viewtopic.php?f=213&t=4799


Una chiave gira nella serratura, la porta della classe si apre e la luce di una lanterna mi acceca per un attimo.
All’entrata la sagoma di un uomo che spinge un ragazzo in camicia da notte. «Entra e rimani buono.» Richiude la porta a chiave.
Lascio riabituare i miei occhi alla tenue luce lunare e mi avvicino al nuovo arrivato. «Ehi, tutto bene?»
«Diciamo, mi hanno malmenato, sei Jack?»
«Sì, sei Abe?»
«Esatto, ma chi sono questi?»
Alzo le spalle. «Non saprei, cosa volevano?»
«Cercavano un ragazzo dai capelli rossi.»
«Stessa cosa che hanno chiesto a noi.»
«Noi?»
«Sì, con te siamo in sei rinchiusi qua.»
Abe passeggia per la stanza. «Dobbiamo avvisare la polizia.»
«Scappare dalla finestra è impossibile, abbiamo visto un animale qua fuori, forse un grosso cane.»
«Allora che possiamo fare?»
«Abbiamo due scelte, rimanere tranquilli alla mercé di quei due furfanti o reagire, siamo o no dei futuri ufficiali dell’Impero britannico? Cosa direbbe la Regina se dovesse vederci in questo momento?» Guardo in direzione del quadro della regina Vittoria, non lo vedo ma basta la sagoma per darmi coraggio.
«Ma uno dei due comanda le fiamme, non ce la faremo mai!»
«Abe, calmati, allora dobbiamo immobilizzarli prima che possano usare i loro strani poteri, siamo sei contro due.»
«E come intendi fare.»
«Li caricheremo con le sedie, non se lo aspetteranno. Chi è con me?» Aspetto, nessuna risposta. «Ragazzi?»
«Non metterci nei guai.» La voce di Roy?
«Ho capito, faccio da solo.» Mi avvicino a un banco. «Pusillanimi.»
La chiave gira nella serratura.
Sollevo una sedia puntandone le gambe verso la porta.
La porta si apre.
Intravedo il furfante e carico, lo sorprendo e lo blocco sul muro del corridoio.
Mi dà uno schiaffo buttandomi per terra insieme alla sedia. «E qui cosa abbiamo, un verme che tenta di reagire? Si vede che devo insegnarti a stare al tuo posto.»
Mi rialzo massaggiandomi la mascella.
Dalla stanza giungono delle voci. «Per la Regina, carica!»
Sorrido, lo sapevo che non mi avreste abbandonato.