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DATA: 18/10/2021
OCCASIONE: Luca Cristiano Edition - la 2° della NONA ERA - 158° ALL TIME
TEMA: In casa d'altri
LINK: http://www.minuticontati.com/forum/viewtopic.php?f=217&t=4951
Il brusio della gente del pub ci circonda. Guardo le facce degli altri tre attorno al tavolo.
Il primo e il secondo ricambiano il mio sguardo, impassibili. Il terzo ha un tic all’occhio.
Non sei così tranquillo vero? Guardo il mucchietto di soldi sul tavolo e guardo la mia mano. Doppia coppia. Tiro un lungo respiro dal sigaro ed espiro verso il soffitto. Il fumo raggiunge la coltre grigiastra che aleggia sul soffitto. Vediamo di prenderci questi soldi.
Dal bancone alle mie spalle giunge una voce. «Sfregiato! C’è bisogno di te!»
«Finisco questa mano e arrivo.»
«Non ti pago per giocare!»
«Arrivo!» Mi alzo, mi avvicino a uno dei ragazzi e sussurro. «Controllali.» Mi giro verso i tre. «Torno subito, non fate scherzi. Altrimenti vi faccio vedere come mi sono fatto questa.» Scorro il dito sulla cicatrice sulla guancia.
I tre annuiscono.
Raggiungo il bancone. «Dimmi Jones.»
«Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith e non vuole neppure prendere una camera al piano di sopra. Fagli vedere cosa succede a chi vuole comandare in casa d’altri.» Indica un signore lì vicino, alto e dai capelli corti rossastri, con una camicia bianca e un gilet scuro.
Il signore si avvicina e mi guarda. «Non capisco perché dovrei pagare… Hic… Per la compagnia di questa… Hic… Signorina…» Si avvicina alla lampada sul bancone, la solleva e barcolla
Jones gliela strappa di mano. «Oltre che dar fastidio vuoi anche dar fuoco al locale?» Sposta lo sguardo su di me. «Portalo fuori ho detto.»
«Andiamo carota.» Mi avvicino all’ubriaco e lo afferro per il colletto, lo trascino verso la porta sul retro.
«Non sono una carota, mi lasci… Hic… Lei non sa chi sono io!»
Usciamo dal locale, in lontananza lo scalpitio dei cavalli e il cigolio di una carrozza.
«Certo che non lo so. E neanche mi interessa. Dovessi conoscere tutti gli ubriaconi di Londra non avrei neanche il tempo per andare a pisciare. Vai a casa e non farti più rivedere.»
Mi si lancia contro. «Fammi rientrare.»
Gli do uno spintone.
Barcolla e cade, agita un pugno. «Questa me la pagherai.»
«Quando vuoi mi trovi qua. Ora vattene.»
Rientro e chiudo la porta alle mie spalle.
***
Cammino per la strada.
Davanti a me un lampionaio fischietta, si avvicina a un lampione e lo accende.
Lo supero ed entro nel pub. Jones sta pulendo il bancone con uno straccio.
Sulla sinistra del locale un gruppetto di persone, una decina, è intento a chiacchierare. L'altro lato del locale è vuoto e la porta verso le scale è chiusa.
Dove sono i ragazzi? Mi avvicino al bancone. «Ehi Jones, è festa oggi? Hai dato la giornata libera ai ragazzi?»
Jones solleva la testa mi guarda e chiude gli occhi sollevando il capo.
«Ehi, tutto bene?»
Alle mie spalle la porta d’ingresso si chiude e scatta il chiavistello. La porta per il piano di sopra si apre ed escono due uomini.
Jones mi sussurra. «Maledizione, dovevano avvisarti di non venire.»
«Cosa?»
Dal gruppetto di persone giunge una voce. «Signor Sfregiato, ben arrivato. Ti aspettavamo.» Le persone davanti del gruppetto si spostano di lato e fanno passare un uomo.
È alto, in un completo che mai avevo visto in questo pub. Ha un cilindro e un bastone. Lo fa ticchettare sul pavimento e viene verso di me.
«E lei chi è?»
«Non si ricorda di me? Sono quasi offeso.» Si toglie il cilindro mostrando dei corti capelli rossastri.
«Ah, ma è il signore di ieri, carota!» Se è qui però…
«Finalmente, si ricorda cosa le ho detto ieri? Le presento i miei amici.» Si volta verso il gruppetto, hanno dei manganelli in mano che sbattono sul palmo. Avanzano verso di me.
Qua si mette male, mi volto verso la porta e altri due sono davanti a essa.
«Le avevo detto che se ne sarebbe pentito.»
«Ma me l'ha ordinato lui.» Indico Jones.
Jones solleva le spalle. «Come ho già detto al nostro ospite, ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo.»
Figlio di una lurida sgualdrina.
Il rosso va avanti. «Da stasera si ricorderà di me vero?»
Gli altri uomini si avvicinano e mi circondano.
Da dietro di loro giunge una risata. «Credo proprio di sì.»